Quando decade il diritto di abitazione

Quando decade il diritto di abitazione

Quando decade il diritto di abitazione

Casa dolce casa. Avere un tetto sulla testa è quanto di più prezioso ci possa essere. Spesso non ce ne rendiamo conto perché per la maggior parte delle persone è normale avere una casa, in affitto o di proprietà. Ma ci sono casi in cui si vive in una casa non nostra perché si sta godendo di un diritto noto come diritto di abitazione. Vediamo di cosa si tratta e, soprattutto, scopriamo quando decade il diritto di abitazione

Cos’è il diritto di abitazione

Quando si parla di diritto di abitazione si parla di un diritto reale che consiste nel legittimare una persona al godimento di un immobile di proprietà altrui. Il diritto di abitazione è disciplinato dagli articoli 1021 e seguenti del Codice Civile e riguarda solo le persone fisiche.
Nel diritto di abitazione ci sono l’oggetto (il bene) e il titolare del diritto. Il bene di cui si parla è un immobile sfruttato come alloggio e che in base agli artt. 983 e 1026 del Codice Civile, include tutte le sue parti accessorie e delle accessioni. Il titolare del diritto è denominato habitator e può godere del diritto di abitazione solo se rispetta determinati requisiti. Il diritto di abitazione vale anche per tutti gli accessori e pertinenze dell’immobile quindi comprende i balconi, i giardini, eventuali cantine e soffitte.

Dove si registra il diritto di abitazione

Il diritto di abitazione si registra presso l’Agenzia delle Entrate.

Condizioni per godere del diritto d’abitazione

Ci sono delle condizioni precise e dei limiti ben definiti affinché il diritto di abitazione sussista e non decada.
Il bene deve essere usato dall’habitator solo per soddisfare i suoi bisogni personali e/o quelli della sua famiglia ossia del nucleo composto da titolare del diritto stesso, coniuge e figli (anche nati, adottati o riconosciuti successivamente) ed eventuali soggetti conviventi come badanti.

Differenze tra diritto di abitazione e usufrutto

Il diritto di abitazione non va confuso con l’usufrutto che, rispetto al diritto di abitazione, ha meno limiti.
L’usufrutto, ad esempio, può essere ceduto ad altre persone o dato in locazione
Il diritto di abitazione è concesso solo per i beni immobili destinati all’uso abitativo e gli stessi devono essere goduti esclusivamente per questa destinazione d’uso.
Il punto comune tra usufrutto e diritto di abitazione è la durata: entrambi decadono automaticamente nel momento in cui il titolare muore e nessuno dei due è trasmissibile ad eredi.
Il diritto di abitazione, cosi come l’usufrutto, è infatti un diritto temporaneo, che si estingue con la morte del beneficiario.

Quando si ha il diritto di abitazione

Il diritto di abitazione può avvenire per le seguenti modalità:

  • Per contratto scritto o tramite testamento: ad esempio un padre che cede il diritto al figlio;
  • Per legge: in caso di morte di uno dei due coniugi, spetta al coniuge superstite godere del diritto;
  • Per sentenza del giudice: ad esempio in caso di divorzio o separazione il diritto di abitazione è destinato al coniuge che ha ottenuto l’affidamento dei figli.
  • Per usucapione.

Diritto di abitazione: esempi

Un esempio del diritto di abitazione è quello riservato al coniuge superstite disciplinato dall’articolo 540 del Codice Civile, che stabilisce sia diritto di abitazione che il diritto d’uso per i mobili.

Quando decade il diritto di abitazione

Il diritto di abitazione cessa di esistere in tutti questi casi: morte del titolare, prescrizione, consolidazione ossia quando il titolare del diritto diventa proprietario del bene , per perimento del bene, per rinuncia del titolare del diritto di abitazione, per scadenza del termine indicato nell’atto costitutivo. Ma ci sono altri casi in cui decade il diritto di godimento di un immobile altrui. Ad esempio il diritto di godimento della casa familiare decade nel momento in cui l’assegnatario non abita o cessa di abitare stabilmente nella casa coniugale o quando conviva o contragga nuovo matrimonio. Il rispetto dei presupposti indicati dal Codice Civile è indispensabile per far si che il diritto di abitazione non decada.

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