Simbolo indiscusso della pace, l’olivo è una pianta con un altissimo valore storico, paesaggistico e culturale. Dall’olivo deriva l’olio extra vergine, uno degli alimenti base della dieta mediterranea e della nostra tradizione culinaria.
Sono tante le zone olivicole che costellano l’Italia, zone dove la produzione di olive e di olio rappresenta l’ attività principale.
Per avere una buona produzione di olio, ma anche per le sole finalità ornamentali, riveste particolare importanza la potatura che rappresenta una delle operazioni più importanti nella coltivazione dell’oliveto e che si rivela indispensabile sia per garantire una produzione di olive soddisfacente per quantità e qualità che per avere una pianta decorativa, qualora l’ulivo venga coltivato per scopo ornamentale.
Vediamo quindi quando potare l’olivo e come farlo al meglio.
Quando si parla di potatura dell’ulivo è necessario premettere che ci sono diversi tipi di potature da eseguire su questa pianta: la potatura di produzione, suddivisibile in potatura secca e potatura verde, e la potatura di allevamento. Vediamole nel dettaglio.
Quando iniziare a potare l’olivo: la potatura di allevamento
L’olivo è una pianta molto longeva che, in condizioni ottimali, può arrivare a diventare millenario. Se ne possono trovare esemplari molto anziani, ma la potatura dell’ulivo deve iniziare a partire dalla sua messa a dimora quando le piantine sono giovani.
Questo tipo di potatura, che riguarda gli alberi nei primi 3 o 4 anni dalla messa a dimora, si chiama potatura di allevamento ed è volta ad impostare la forma della chioma. E’ importante precisare che, seppur siamo abituati a vedere gli ulivi come alberi, la pianta di olivo ha la tendenza a produrre nuove strutture legnose dalla base del tronco e quindi ad assumere un portamento cespuglioso. La potatura in questo caso è quindi volta ad indirizzare l’olivo in forma di albero, e si rivela importante sia per l’oliveto da produzione che per quello ornamentale.
Come si esegue la potatura di allevamento
Ma come si esegue la potatura di allevamento? Si deve capitozzare l’astone a circa a 60-70 cm da terra, subito dopo la messa a dimora e si devono diradare i rami presenti lasciando solo quelli volti a formare le branche principali (3 o 4). In tal modo si indirizza la pianta a formare quello che sarà lo scheletro di base. L’anno seguente la potatura sarà invece volta ad indirizzare verso la forma desiderata.
Gli interventi di taglio dei primi 2 o 3 anni a partire dalla piantagione sono comunque contenuti e limitati al taglio dei rami verticali che si originano dalle gemme “latenti”, sul tronco o sulle branche.
Ma che forma di allevamento dare all’olivo?
Ci sono diverse forme di allevamento adotttare per l’olivo le principali sono:
- Vaso. Questa forma di allevamento è caratterizzata da una chioma illuminata ed arieggiata, conferita dalle 3 o 4 branche principali aperte esternamente e in direzioni opposte.
- Vaso policonico. Si tratta di una forma di allevamento che permette di lavorare bene sotto chioma.
- Forma libera e a cespuglio. In questa forma la pianta ha il suo naturale portamento cespuglioso che si ottiene limitando gli interventi a semplici sfoltimenti dei rametti inferiori per i primi 10 anni dalla messa a dimora.
- Globo. Si tratta di una forma con un alto impatto estetico e per questo è scelta soprattutto per gli ulivi che si trovano in giardino. Si ottiene recidendo il fusto ad una determinata altezza e lasciando che le branche presenti si sviluppino senza un ordine preciso, ad altezze diverse.
- Altre forme. Oltre le forme indicate ce ne sono altre meno diffuse: a palmetta libera, a vaso cespugliato, a cespuglio allungato o allargato etc
Quando potare l’olivo: la potatura di produzione
Quando la pianta è adulta occorre intenvenire con la potatura di produzione, volta a:
- salvaguardare la salute della chioma .
- favorire la regolare crescita dei rami.
- ottimizzare il buon rapporto tra foglie e legno.
- rinnovare le formazioni fruttifere.
- permettere la filtrazione della luce e l’arieggiamento
- ridurre gli eccessi produttivi e monitorare il fenomeno dell’alternanza di produzione, che vede alternarsi un anno carico di olive e un anno scarico. Quest’ultimo passaggio va fatto considerando che l’olivo può “decidere” , in caso di condizione climatica sfavorevole, di sacrificare un anno di produzione risparmiando per mantenersi in vita.
Potatura secca e potatura verde
E’ possibile potare l’olivo in produzione in due diversi periodi dell’anno: in inverno, tra gennaio e marzo, ed in estate.
Si tratta di due tipi di potatura diversa: quella invernale è una “potatura secca” e rappresenta l’intervento principale, la potatura estiva, invece, è la cosiddetta “potatura verde” e consiste nel tagliare polloni e succhioni.
La raccolta delle olive avviene prima dell’inverno generalmente tra ottobre e dicembre ed è sconsigliato potare durante la fase produttiva. Dopo il raccolto arriva l’inverno, ed è opportuno attendere la fine dei mesi invernali e procedere alla potatura secca nel mese di marzo. Questo perchè la pianta di olivo è poco tollerante ai tagli eseguiti durante le gelate.
E’ bene quindi potare quando i rischi di gelata sono scongiurati ma prima prima del periodo di fioritura. Il periodo cambia in base alla zona d’Italia: nel nord la potatura si esegue tra marzo e aprile, mentre nelle regioni caratterizzate da climi più caldi l’olivo si può anche potare nei mesi di gennaio e febbraio.
Quando si esegue la potatura secca è bene considerare che la pianta fruttifica sui rami dell’anno precedente, che sono rami misti e brindilli. L’intervento di potatura è volto ad eseguire un un costante ringiovanimento dei rami fruttiferi e un contenimento dell’espansione laterale della pianta. E’ quindi fondamentale sapere quali rami tagliare e quali preservare.Come regola generale occorre anche eliminare i rami secchi o colpiti da patologie.
Potatura straordinaria
Oltre le potature “standard” ci sono dei casi in cui è necessaria una potatura straordinaria delal pianta. Ecco quali:
- Potatura di ringiovanimento: nei caso di piante non potate da tempo (ad esempio perchè abbandonate)
- Potatura di riforma: da eseguire quando si decide di cambiare la conformazione delle piante, o nel caso di morte delle piante (ad esempio per una gelata)
- Slupatura: quando si devono risanare le piante colpite dalla carie, detta anche “lupa”, malattia dell’olivo che porta alla morte del legno interno.
Quando potare l’olivo: regole di potatura
Ci sono tantissimi modi per potare un ulivo, il modo dipende dal territorio olivicolo che tiene conto di diversi fattori come la varietà, le caratteristiche del luogo, la tecnica colturale prescelta, ma ci sono regole di base comuni a tutti. Vediamole.
Quando si pota un ulivo occorre tenere presente che è bene evitare gli eccessi di potatura che portano ad uno squilibrio vegeto-produttivo. Occorre anche evitare di lasciare monconi nei tagli delle branche. Si devono eseguire tagli netti ed obliqui. Si devono usare attrezzi di qualità. Alla potatura le piante dovrebbero essere irrorate con un prodotto a base di propoli che rende difficile l’ingresso a patogeni e parassiti nei tagli.
La potatura dell’olivo è quindi un’operazione fondamentale per la corretta crescita di questa pianta. Sia per la produttività che per il lato estetico che per la sua salute. Un’operazione che in molti casi sfiora l’arte.