Quando chiedere gli assegni famigliari

Quando chiedere gli assegni famigliari

assegni famigliari

Ultimamente ne abbiamo sentito parlare per via della nuova normativa che dal 1 luglio di quest’anno da nuove disposizione per l’invio della domanda. del la prestazione economica erogata dall’INPS e destinata ai nuclei familiari di alcune categorie di lavoratori, ai titolari delle pensioni e delle prestazioni economiche previdenziali da lavoro dipendente ed ai dei lavoratori assistiti dall’assicurazione contro la tubercolosi.

Ci riferiamo alla domanda per l’Assegno per il Nucleo Familiare

A chi è destinato e che requisiti ci vogliono

L’assegno per il nucleo famigliare è destinato alle seguenti categorie

  • lavoratori dipendenti del settore privato;
  • lavoratori dipendenti agricoli;
  • lavoratori domestici e somministrati;
  • lavoratori iscritti alla Gestione Separata;
  • lavoratori dipendenti di ditte cessate e fallite;
  • titolari di pensione a carico del Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti, dei fondi speciali ed ex ENPALS;
  • titolari di prestazioni previdenziali;
  • lavoratori in altre situazioni di pagamento diretto

Sia l’accettazione della domanda che la determinazione dell’importo dell’assegno tengono conto di diversi fattori:

  • tipologia del nucleo familiare
  • numero dei componenti
  • reddito complessivo del nucleo.

Quali sono gli importi dell’assegno famigliare

Annualmente INPS pubblica quelli che sono dli importi dell’assegno famigliare in tabelle la cui validità va dal 1° luglio di ogni anno, fino al 30 giugno dell’anno seguente. L’importo dell’assegno si calcola a seconda  della tipologia del nucleo familiare, del numero dei componenti e del reddito complessivo del nucleo.

Per che periodo vengono corrisposti gli assegni famigliari

Se si hanno i requisiti il diritto parte dal primo giorno del periodo di paga o di pagamento della prestazione previdenziale, a partire da quando partono le condizioni prescritte per il riconoscimento del diritto e la cessazione parte  alla fine del periodo in corso o alla data in cui le condizioni stesse vengono a mancare

C’è un termine di prescrizione quinquennale quindi se la domanda viene presentata per uno o per più periodi pregressi, si può andare indietro di  cinque anni.

Che redditi si considerano

Nella richiesta si devono considerare i redditi prodotti nell’anno solare precedente al 1° luglio di ogni anno e che hanno valore fino al 30 giugno dell’anno successivo.

I redditi del nucleo familiare da considerare sono quelli assoggettabili all’ IRPEF, al lordo delle detrazioni d’imposta, degli oneri deducibili e delle ritenute erariali. Si devono considerare anche i redditi esenti da imposta o soggetti alla ritenuta alla fonte a titolo di imposta o imposta sostitutiva (se superiori complessivamente a 1.032,91 euro).

Non devono invece  essere dichiarati tra i redditi:

i Trattamenti di Fine Rapporto ( TFR) comunque denominati e le anticipazioni sui TFR;

i trattamenti di famiglia, comunque denominati, dovuti per legge;

le rendite vitalizie erogate dall’INAIL, le pensioni di guerra e le pensioni tabellari ai militari di leva vittime di infortunio;

le indennità di accompagnamento agli invalidi civili, ai ciechi civili assoluti, ai minori invalidi che non possono camminare e ai pensionati di inabilità, gli importi percepiti a titolo di assegno di cura ai sensi della legge provinciale di Bolzano 12 ottobre 2007, n. 9;

le indennità di comunicazione per sordi e le indennità speciali per i ciechi parziali;

gli indennizzi per danni irreversibili da vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazioni di emoderivati;

gli arretrati di cassa integrazione riferiti ad anni precedenti a quello di erogazione;

l’indennità di trasferta per la parte non assoggettabile a imposizione fiscale;

gli assegni di mantenimento percepiti dal coniuge legalmente separato a carico del/della richiedente e destinati al mantenimento dei figli.

Il reddito complessivo del nucleo familiare deve essere composto, per almeno il 70%, da reddito derivante da lavoro dipendente e assimilato.

Come viene pagato l’assegno

L’assegno viene pagato ai lavoratori dipendenti dal datore di lavoro con la retribuzione, per conto dell’INPS.

Ci sono casi in cui l’assegno è pagato direttamente dall’INPS tramite bonifico presso ufficio postale o mediante accredito su conto corrente bancario o postale, questo avviene se il richiedente è

  • addetto ai servizi domestici,
  • iscritto alla Gestione Separata,
  • operaio agricolo dipendente a tempo determinato,
  •  lavoratore di ditte cessate o fallite,
  • beneficiario di altre prestazioni previdenziali

Come fare la domanda per gli assegni famigliari

Modalità presentazione dipendenti privati

A decorrere dal 1° aprile 2019, la domanda di Assegno per il Nucleo Familiare dei dipendenti privati (tranne che per quelli di  aziende agricole) deve essere presentata direttamente all’INPS esclusivamente in modalità telematica o attraverso un enti di patronato.

Modalità di presentazione della domanda per i lavoratori dipendenti di aziende attive del settore privato agricolo

La domanda di Assegno per il Nucleo Familiare da parte dei lavoratori agricoli a tempo indeterminato (OTI) si presenta invece al datore di lavoro con l’apposito modello cartaceo.

Modalità di presentazione della domanda per lavoratori di ditte cessate e fallite

I lavoratori di ditte cessate o fallite possono fare domanda di Assegno per il Nucleo Familiare tramite domanda telematica che deve essere presentata all’Istituto, nel limite della prescrizione quinquennale, attraverso il servizio online dedicato o attraverso gli enti di patronato.

Consigli utili

Se non si è pratici è meglio evitare di inoltrare la domanda direttamente dal sito ed è preferibile rivolgersi ad un patronato che agisca per vostro conto.

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