L’articolo 3 della Costituzione sancisce uno dei principi fondamentali del nostro ordinamento:
“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana…“.
La Legge 104 è poi intervenuta per facilitare l’attuazione di quest’ultimo concetto e realizzare quella uguaglianza che garantisce pari dignità e dignità sociale anche ai disabili.
Cosa prevede la Legge 104?
La Legge 104, emanata nel 1992 ed entrata in vigore il 18 febbraio dello stesso anno, è intitolata “Legge quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale ei diritti delle persone handicappate”.
Si tratta del riferimento normativo primario in materia di diritti in materia di tutela delle persone con handicap: un testo il cui scopo è quello di regolare i diritti delle persone disabili e dei familiari che le assistono, stabilendo principi, tutele e agevolazioni fruibili dai diretti interessati e dai loro parenti.
La legge 104/1992 garantisce alle persone con disabilità il rispetto della dignità umana, nonché il loro diritto all’indipendenza e all’autonomia, facilitando così il loro inserimento nelle comunità, nella scuola, nel lavoro e nella società. Mira a prevenire ed eliminare i fattori negativi che soffocano la crescita umana, compreso il più alto livello possibile di autonomia e partecipazione sociale. Garantire risorse, prevenzione, trattamento e strategie di recupero appropriate per le persone con disabilità fisiche e sensoriali è una necessità per ottenere una riabilitazione funzionale e sociale.
Questa legge mira a rimuovere gli ostacoli (architettonici o sensoriali) e a introdurre risorse per assistere le persone con disabilità nell’istruzione e nella formazione. Le attrezzature tecniche e didattiche dovrebbero essere adeguate alle esigenze degli studenti con disabilità fisiche o sensoriali.
Inoltre, grazie alla Legge 104, è possibile usufruire di diverse agevolazioni fiscali. Una delle più importanti è quella che riguarda l’abbattimento delle barriere architettoniche e le facilitazioni per l’acquisto di montascale e dispositivi per favorire la mobilità.
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Chi può richiedere la Legge 104?
Questa Legge si rivolge principalmente al disabile che, nell’articolo 3, definisce come:
“colui o colei che presenta minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o emarginazione”.
Tuttavia, è chiaro che, in caso di disabilità grave, ad essere coinvolti siano anche i familiari che si prendono cura di loro e che sono coinvolti nella riabilitazione, nel supporto psicologico, nell’assistenza sociale e sanitaria a domicilio, oltre che aiuti domestici ed economici.
La stessa legge prevede anche dei permessi retribuiti per il lavoratore dipendente che sia genitore, coniuge o parete di una persona portatrice di handicap.
Può usufruire di questa Legge chiunque abbia un handicap comprovato. Quest’ultimo deve, però, essere riconosciuto attraverso un iter specifico, volto all’accertamento dell’handicap. Bisognerà dunque inoltrare domanda telematica all’INPS, allegando il certificato del medico curante, per l’applicazione 104. Sarà poi una commissione medica a giudicare le condizioni di chi ha fatto la domanda mediante visita, anche a domicilio.
Per quanto riguarda i familiari dell’assistito, questi possono richiedere fino a tre permessi retribuiti al mese, che possono essere frazionati pure in ore o in due ore giornaliere di permesso. Le ore sono destinate ai lavoratori che si devono prendere cura del disabile.
Questi permessi possono essere richiesti dai lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato. A fare la richiesta possono essere i coniugi, i genitori o i parenti e affini fino al secondo grado. Bisogna poi compilare un modulo di richiesta dei permessi previsti dalla legge 104 dando comunicazione al datore di lavoro.