Se ne sente parlare soprattutto associata alla definizione “malattia del bacio” , è lei la mononucleosi, una malattia provocata dai virus di Epstein-Barr (EBV1 e EBV2) a loro volta appartenenti agli herpes virus) che attaccano i linfociti B.
La mononucleosi non sempre viene diagnosticata e quindi non è raro che si ci renda conto di averla avuta in passato dagli esami del sangue che rilevano la positività degli anticorpi. Spesso infatti i sintomi sono sfumati e passano quasi inosservati: a volte c’è la completa assenza di sintomi, in altri casi compare solo un semplice mal di gola e delle macchioline sulla pelle, solo una minima percentuale manifesta sintomi accentuati e marcati.
Per questo la stragrande maggioranza degli adulti l’ha contratta nel corso della vita e ne viene a conoscenza per caso facendo dei semplici esami di laboratorio
Quando si contrae la mononucleosi?
Generalmente il picco massimo si ha nel periodo dell’adolescenza tra i 15 ed i 24 anni, e comunque è raro che si manifesti prima dei due anni di età e dopo i quarant’anni
Come riconoscere i sintomi della mononucleosi?
Le fasi della mononucleosi sono diverse e anche i sintomi lo sono: possono cambiare da persona a persona (generalmente più precocemente si contrae meno evidenti sono i sintomi) e anche nelle diverse fasi della malattia.
La prima decina di giorni i sintomi sono tipo quelli influenzali: stanchezza, mal di gola, dolori addominali, emicrania, febbriciattola. Dopo i sintomi si accentuano: mal di gola, macchie sul palato, ingrossamento tonsille con placche tipo tonsillite, febbre alta, ingrossamento ghiandole, in alcuni casi esantema. la fase più acuta dura circa 15 giorni. Piano piano poi la sintomatologia va sfumandosi, fino a scomparire. L’unico sintomo che persiste è la stanchezza che potrebbe perdurare anche alcuni mesi.
Negli adolescenti è frequente l’ingrossamento della milza e del fegato.
Quanto dura il periodo di incubazione della mononucleosi
Il periodo di incubazione è di circa 10-15 giorni nei bambini, di 1 mese-1 mese e mezzo circa negli adulti. Il periodo di contagio della mononucleosi dura dalla comparsa dei primi sintomi fino alla positività delle igm (periodo variabile da soggetto a soggetto). La mononucleosi non è pertanto contagiosa durante il periodo di incubazione.
Come si diagnostica la mononucleosi.
Con gli esami del sangue specifici che dosano gli indici di infezione e soprattutto dosaggio delle IGM che segnalano l’infezione in atto, e le IGG, che sono gli anticorpi ‘della memoria’ e indicano che in passato si ha contratto la mononucleosi.
Terapia per la mononucleosi
Non ci sono cure specifiche per la mononucleosi, ovviamente si curano i sintomi quindi paracetamolo per la febbre etc, eventuale antibiotico in caso di sovrainfezioni (ma non per la mononucleosi in sé che ricordo è virale) o ocrtisone in caso di particolari difficoltà respiratorie. Quando si parla di bambini (ma è importante anche per l’adulto) è fondamentare osservare un periodo di riposo. Il decorso della malattia è generalmente benigno anche se lento. Dopo la fase iniziale che varia da 1 a 2 settimane c’è una fase acuta che dura un paio di settimane. L’unico sintomo che potrebbe protrarsi per più tempo è la stanchezza.
Una volta contratta la mononucleosi può tornare?
Una volta contratto il virus della mononucleosi , questo rimane per tutta la vita nell’organismo. A guarigione avvenuta non accade che il virus perda la sua infettività, ma accade invece che l’organismo acquisisca la capacità di controllare egregiamente tutti gli “attacchi” costringendo il virus a “nascondersi” dentro le cellule. Quindi il ricontrarre o meno la malattia è il semplice risultato di questo dinamico meccanismo di attacco del virus e di difesa dell’organismo. Si possono verificare delle condizioni, alcune anche molto gravi come, ad esempio, le immunodepressioni da AIDS o da tumori in cui il soggetto non si limita a ricontrarre la malattia, ma addirittura soccombe ad essa. Quindi non è categorico (anche se è ciò che accade la maggior parte delle volte) che la malattia si manifesti una volta sola.
La mononucleosi non è una malattia grave ma non va comunque sottovalutata ed occorre soprattutto osservare e monitorare i sintomi ad essa associati.