Soprattutto chi ha bimbi ne sente parlare spesso, si tratta di un esame non invasivo capace però di rivelare molto: l’uinocultura.
Che cos’è e a cosa serve l’urinocoltura?
L’urinocoltura è un esame microbiologico che si esegue su un campione di urina. Attualmente rappresenta lo strumento principe per diagnosticare un’eventuale infezione delle vie urinarie. E’ in grado di rivelare la presenza di un’infezione e di identificare la specie di microrganismo responsabile della stessa e, con l’ausilio dell’antibiogramma, consente all medico di impostare la terapia antibiotica più efficace.
Questo esame permette di rilevare l’eventuale presenza di batteri responsabili di infezioni nelle urine. Ad esempio l’Escherichia Coli, forse il più noto.
Qualora l’urinocultura fosse positiva, allora si può procedere con l’antibiogramma grazie al quale si può valutare la sensibilità e la resistenza dei microrganismi presenti nelle urine agli antibiotici
Cosa sono le infezioni alle vie urinarie
le infezioni urinarie sono infezioni a carico delle strutture anatomiche dell’ apparato urinario, cioè: reni, ureteri, vescica e uretra.
Si parla di uretrite nel caso in cui l’infezione urinaria è limitata all’uretra, di cistite quando il processo infettivo è a carico della vescica, di ureterite quando l’infezione è in uno degli ureteri e di pielonefrite nel caso in cui l’infezione riguarda uno dei reni .
Generalmente le parti dell’apparato urinario più colpite sono l’uretra e la vescica (l’infezione urinaria più frequente è la cistite); raramente possono essere coinvolti anche gli altri distretti dell’apparato urinario ossia reni e ureteri.
La causa principale delle infezioni urinarie è un batterio che vive normalmente all’interno del tratto gastrointestinale: il noto Escherichia coli.
I sintomi tipici di un’infezione urinaria sono: disuria, necessità impellente di urinare, dolore al basso addome, bisogno di urinare spesso, urina maleodorante e torbida, e incapacità di svuotamento completo della vescica.
La terapia è a base di antibiotici, dosi, tempi variano a seconda della gravità dell’infezione.
Le infezioni urinarie colpiscono per lo più le donne di età compresa tra i 16 e i 35 anni;
Negli uomini, le infezioni urinarie sono un fenomeno piuttosto raro fino a 60 anni poi diventano più frequenti.
Tra i giovani, le infezioni in questione interessano almeno il 10% degli individui; tra i bambini, quelli più colpiti sono i soggetti maschi non circoncisi di età inferiore ai 3 mesi, seguiti dai soggetti femmine di età inferiore a un anno.
Tra le varie tipologie di infezione urinaria, la cistite è la più diffusa.
Come si esegue l’urinocultura?
Per scongiurare il rischio di contaminazioni (e quindi di un risultato falsato o contaminato) sarebbe opportuno seguire delle piccole e semplici norme.
- Occorre dotarsi di contenitore sterile per la raccolta delle urine che andrà aperto solo nel momento in cui si è pronti e che andrà poi immediatamente richiuso
- Occorre fare attenzione a non toccare l’interno del contenitore per garantire la sterilità della camera interna
- Meglio fare l’esame al mattino, lo stesso della consegna del campione utilizzando la prima minzione ed evitando il primo getto
- Prima dell’esame occorre lavarsi accuratamente la zona genitale ponendo particolare attenzione al risciaquo.
- inviare al laboratorio rapidamente e, nel caso in cui questo non fosse possibile, conservare il campione a circa 4° C, per un massimo di 2 ore;
Quando si fa l’urinocultura
L’urinocoltura viene generalmente prescritta dal medico in caso di sospetto di infezioni a carico delle vie urinarie.
L’urinocultura nei neonati
Capita spesso di dover eseguire l’esame nei neonati, in tal caso ci si ouò ricvolgere al laboratorio pediatrico dove, previo appuntamento o comunque accordi, si può effettuare la raccolta. Ma ci sono casi in cui questo esame va ripetuto spesso nell’arco di un breve periodo e si può optare per la raccolta in casa, seguendo attentamente le istruzioni.
La raccolta delle urine nei neonati
Nei neonati la raccolta delle urine si effettua con sacchetto sterile
Si tratta di un procedura piuttosto dibattuta perché ha un alto tasso di possibilità di contaminazione del campione, ma è l’unica soluzione possibile per la raccolta da neonati, in alternativa al cateterismo intermittente di certo più spiacevole.
La procedura di raccolta con sacchetto sterile si svolge in questo modo:
si detergono accuratamente con acqua e sapone i genitali esterni e la regione perineale;
si asciuga accuratamente con asciugamano pulito (o con garza)
si applicare il sacchetto facendolo aderire alla zona circostante i genitali.
Appena il bimbo fa pipì si rimuove il sacchetto e si chiude e si invia al laboratorio in tempi brevi.
Con un po’ di pazienza con un attento monitoraggio si potrebbe anche procedere diversamente, ossia
si detergono accuratamente con acqua e sapone i genitali esterni e la regione perineale;
si asciuga accuratamente con asciugamano pulito (o con garza)
ci si dota di contenitore sterile, appena il bimbo fa pipi si apre velocemente il contenitore e si raccoglie la pipì, si richiude e si invia al laboratorio.
Occorre però accertarsi che tra il lavaggio dei genitali e la minzione non trascorra troppo tempo
Che cos’è l’antibiogramma?
l’antibiogramma viene richiesto in abbinamento all’urinocultura, si tratta di un esame eseguito in vitro che si effettua sul microrganismo patogeno. L’antibiogramma consente di stabilire se il microogranismo responsabile dell’infezione è sensibile o meno ad un determinato antibiotico. Quindi l’antibiogramma serve per capire che antibiotico utilizzare per combattere un’infezione.
Ci sono controindicazioni all’urinocultura?
Questo esame non ha controindicazioni ma non va eseguito durante il ciclo mestruale e quando si è sotto terapia antibiotica o chemioterapica (tranne casi indispensabili)