Quando cambiano le  stagioni

“Non ci sono più le stagioni di una volta”, lo diceva già mia nonna ma oggi altrochè se è vero. Giornate anomalamente calde in autunno, estati piovose, sbalzi climatici. Insomma davvero difficile capirci qualcosa.

Ma il calendario parla chiaro e, per quel che riguarda l’aspetto formale, ci sono delle date precise che stabiliscono quando arrivano primavera, estate, inverno ed autunno.

Cos’è la stagione?

Le stagioni rappresentano le suddivisioni dell’anno solare. Quattro stagioni, ognuna delle quali comprende 3 mesi.

Generalmente la stagione si  suddivide in astronomica e meteorologica.

Secondo la prima suddivisione la stagione è il tempo trascorso tra un equinozio e un solstizio, ci sono quindi 4 stagioni: primavera, estate, autunno, inverno composte ciascuna da 3 mesi questo a prescindere i dalla latitudine e dalla collocazione geografica.

Più sostanziale la suddivisione meteorologica che tiene conto dei mutamenti climatici e ambientali che avvengono in un dato luogo nel corso dell’anno, e che quindi difficilmente coincide con la suddivisione astronomica delle stagioni. Nelle zone temperate ci sono generalmente quattro stagioni meteorologiche simili a quelle astronomiche la cui durata varia a seconda della latitudine e del microclima locale.

Nelle regioni polari ci sono di solito due sole stagioni che dipendono dalla presenza o meno del sole sopra l’orizzonte.

Nelle  zone tropicali l’anno è diviso nella stagione delle piogge e nella stagione secca.

Il cambio delle stagioni è conseguente ad un preciso evento astronomico, o meglio a due eventi astronomici ben precisi: gli equinozi (che sono due) e i solstizi (che sono due). Autunno e Primavera iniziano nel giorno dell’equinozio, mentre Estate e Inverno iniziano nel giorno del solstizio.

Gli  equinozi e solstizi dipendono dalla posizione della terra nel suo movimento intorno al sole ed avvengono nel momento in  cui scientificamente inizia la stagione successiva

Ecco la suddivisione delle Stagioni astronomiche nell’ Emisfero Boreale

La Primavera inizia il 21 marzo e termina il 20 giugno

L’ Estate inizia il 21 giugno e termina il 20 settembre

L’ Autunno  inizia 21 settembre e termina il 20 dicembre

L’ Inverno inizia il 21 dicembre e termina il 20 marzo

Questa invece la suddivisione delle Stagioni astronomiche nell’Emisfero Australe

La Primavera inizia il 21 settembre e termina il 20 dicembre

L’ Estate inizia il 21 dicembre e termina il 20 marzo

L’ Autunno  inizia 21 marzo e termina il 20 giugno

L’ Inverno inizia il 21 giugno e termina il 20 settembre

Ecco una suddivisione delle Stagioni meteorologiche nell’e Emisfero Boreale

La Primavera inizia il 1 marzo e termina il 31 maggio

L’ Estate inizia il 1 giugno e termina il 31 agosto

L’ Autunno  inizia il 1 settembre e termina il 30 novembre

L’ Inverno inizia il 1 dicembre e termina il 28 febbraio

Questa invece la suddivisione delle Stagioni meteorologiche nell’ Emisfero Australe

La Primavera inizia il 1 settembre e termina il 30 novembre

L’ Estate inizia il 1 dicembre e termina il 28 febbraio

L’ Autunno  inizia il 1 marzo e termina il 31 maggio

L’ Inverno inizia il 1 giugno e termina il 31 agosto

Disturbi legati al cambio di stagione

I cambi di stagione non passano inosservati. Al di la dei cambiamenti legati al clima ed al paesaggio anche noi risentiamo dei cambiamenti di stagione che spesso sono periodi davvero critici capaci  di scombussolare i gli equilibri neurochimici, provocando uno stato di malessere molto simile alla depressione.

Generalmente ad inizio di primavera ed autunno ci si sente stanchi, irritabili, apatici, si può soffrire di Disturbo Affettivo Stagionale (SAD), legato all’influsso delle variazioni climatiche sul sistema endocrino.

Il cambiamento di stagione porta con modifiche climatiche che influenzano mente e corpo e che peggiorano alcune sintomatologie già presenti come  stanchezza, irritabilità, sbalzi d’umore, scarsa concentrazione, apatia, eccessivo appetito con forte desiderio di mangiare cibi ad alto contenuto di carboidrati, ipersonnia e letargia. Questi sintomi hanno origini  sia “organiche” che “psicologiche”.

Per quel che concerne le origini organiche a partire dalla primavera si modificano luce e temperatura, che influiscono sulla biochimica cerebrale e sull’attivazione psicofisiologica di tutte le persone, con effetti molto soggettivi.  Nello specifico  l’aumento delle ore di luce e della sua intensità fa produrre  più “Cortisolo” (il cosiddetto “ormone dello stress”) che l’organismo secerne per fronteggiare all’aumentato fabbisogno di energia che segue la fine dell’inverno. Si tratta di un cambiamento che può provocare  nervosismo e sbalzi d’umore, soprattutto  nei soggetti che già soffrono di ansia.

Per  alleviare i mali di stagione occorre adattare in primis le proprie abitudini e gli stili di vita alle modificazioni stagionali come fare attività fisica seguire una dieta  ricca di frutta, verdura e legumi, assumere sotto controllo medico integratori.

E voi quale stagione preferite? io amo l’inverno per il profumo della neve, l’estate per il blu del cielo che si specchia nel mare, l’autunno per i suoi colori, la primavera per i ciliegi in fiore ma comunque, qualsiasi sia la stagione preferita “Non importa quanto freddo sia l’inverno, dopo c’è sempre la primavera.”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.