Quando andare per funghi?

funghiE’ difficile non andarne ghiotti, ma è ancora più difficile alzarsi di buon’ora ed andarli a cercare. Ma una volta che si comincia è ancora più difficile smettere di farlo. Stiamo parlando dei funghi. Consumarli a tavola è un piacere per il palato e lo è ancora di più se si consumano funghi trovati da noi. Anche perché acquistarli è abbastanza oneroso e non da certo la stessa soddisfazione che arrivare a casa con il cestino pieno.

Intanto vediamo cosa sono i funghi. Sono dei vegetali appartenenti al grande gruppo delle cittogame, piante a struttura abbastanza semplice e prive di clorofilla e pertanto non indipendenti dal punto di vista ntrizionale, cosa che le obbliga a vivere come parassiti su altr piante o in simbiosi con queste o come saprofiti sulle sostanze organiche decomposte. Quando, nei secoli scorsi, lo studio di questo settore della botanica era ancora ai primordi si riteneva che il fungo avesse una struttura imile a quella dei vegetali superiori, e cioè che il gambo fosse il fusto il cappello la chioma della pianta e i filamenti le radici.

Oggi invece sappiamo che quello che viene raccolto, il fungo, è qualcosa di paragonabile a un frutto prodotto dall’apparato vegetativo. Tali frutti sono dotati di microscopici elementi cellulati, paragonabili ai semi delle piante superiori che si chiamano spore e cha a maturazione si disperdono nel terreno o in altro substrato e germinando, se l’ambiente è idoneo, danno luogo ad altro micelio e quindi ad altri funghi. Affinché tutto questo avvenga si richiedono certe condizioni di temperatura, di umidità, ecc. I funghi hanno forma e struttura molto variabili.

Da quelli microscopici di passa gradatamente con infinite variazioni ai macromiceti; da quelli di apparenza di croste su ceppaie o tronchi d’albero alle specie tuberiformi, sotterranee o terricole, dagli ammassi a forma di corallo alle specie che sembrano trombette fino ad arrivare alle specie più evolute composte da un cappello e un gambo tra le quali si annoverano la maggioranza delle specie per uso alimentare.

funghiMa quando è il periodo giusto per andare per funghi?

I funghi spontanei, tanto ricercati, non hanno delle date di comparsa fisse: queste possono variare secondo il luogo ed il clima, tuttavia ci sono delle indicazioni di carattere generale. La stagione micologica comincia in primavera, in aprile e termina in aututnno con i primi freddi cioè generalmente in novembre. Anche in pieno inverno possono però crescere particolari specie fungine. Ogni specie ha il suo periodo di sviluppo che può talvolta interrompersi per poi riprendere in un secondo tempo. In primavera fioriscono le spugnole il tricholoma di San Giorgio e cominciano a farsi vedere le Gambesecche.

In giugno cominciano a spuntare, sul bordo dei sentieri, i primi cantarelli e le prime amanite. Non è detto che non si possa trovare anche qualche porcino, in questo caso si tratterà del Boletus Reticulatus, il porcino d’estate eh cresce in particolare al margine dei boschi di latifoglie. In estate la fioritura dei funghi si attenua e talvolta si arresta completamente a causa del caldo secco.

E’ comunque il periodo delle russole che nascono un po’ dovunque nei boschi di latifoglie e di conifere e nelle radure dell’amanita caesarea, l’ovulo buono, il fungo che si concede a fatica, da ricercare nei boschi di castagni e di querce. Quando con le prime piogge i boschi si rinfrescano comincia la grande stagione dei funghi. Mentre nei boschi di latifoglie i funghi si esauriscono velocemente, nei boschi di conifere continuano ad apparire fino al gelo Boletti, Amnite, epiote, Russole, Tricholomi, Clitocybi, Cantharelli, Cortinari, Hygrophori. E sulle ceppaie si possono trovare in tribù numerose le famigliole buone. Con i primi geli i miceli vanno a riposo. Resistono ancora i funghi invernali in particolare sulle ceppaie dei Pioppi si trova il Pleurotus ostreautus e, sulle ceppaie di latifoglie, anche sotto la neve, è possibile trovare  la collybia velutipes.

funghiNon è sufficiente però conoscere le epoche di comparsa dei funghi per poterli trovare, è necessario conocere anche l’habitat, cioè quali sono i luoghi favorevoli per il loro sviluppo. Vi sono funghi il cui sviluppo è legato escluvisamente ad un determinato tipo di vegetazione (bosco di latifoglie o conifere, msto, prato, pascolo alpino ecc), ad un determinato tipo di terreno (calcareo, siliceo, torboso ecc) ad un determianto albero (pino, betulla, quercia ett) per altri funghi lo sviluppo è condizionato dal clima e dalla tempertura (zone calde, temperate ecc)

Ci sono delle regole da seguire per cercare funghi, regole tramandate da nonni, bisnonni che ancora oggi sorridono divertiti (nelle migliori delle ipotesi) difronte a giovani che partono alle tre del pomeriggio per cercare i funghi. Si perché la prima regola è:

–       Svegliarsi presto. Il vero cercatore di funghi parte all’alba, alle sette, sette e trenta al massimo è già nel bosco. Se un fungo è nato, è lui che lo trova.

–       Conoscere le zone. Per questo occorre ascoltare,rizzare le orecchie, chiedere. E ricordate sempre che il vero cercatore di funghi non rivela mai le sue fonti (in questo caso i suoi luoghi)

–       Conoscere i funghi. I funghi vanno conosciuti alla perfezione e non basta aver letto un sacco di cose sui funghi. Il consiglio è quello di farsi accompagnare, almeno le prime volte, da un esperto che spiegherà “sul campo” trucchi e modi per riconoscere i funghi “buoni” da quelli “cattivi”.

–       Avere occhio e buona attrezzatura: stivali o scarponi, cappello, cesto e bastone. Ecco gli strumenti del cercatore di funghi. Il bastone serve per scostare le foglie dove spessissimo si trovano i funghi, il buon occhio serve a riconoscere soprattutto i porcini dei veri artisti nel mimetizzarsi con le tonalità del bosco. Per questo ogni angolo va perlustrato come se si cercasse un anellino prezioso.

–       Approfittare del tempo. Ogni qualvolta si verifica una forte pioggia, soprattutto se  c’è la complicità di un clima caldo umido è un’occasione per trovare funghi.

–       Non avere fretta. Il vero cercatore di funghi ha pazienza da vendere. La pazienza di attendere l’autunno e quella di attendere che il fungo cresca dopo la pioggia, la pazienza di alzarsi all’alba e quella di tornare a casa dopo una giornata passata a camminare. Se il cesto è pieno tutte le fatiche sono ripagate.

–       Rispettare la natura: il cercatore di funghi entra nel bosco e raccoglie un frutto del bosco,ed è obbligato (anche dalla legge) a rispettare la natura.

funghiCercare i funghi è divertente e ti permette di stare a contatto con la natura nell’ambiente boschivo che già di per sé affascina, soprattutto durante l’autunno quando i colori caldi del giallo, del rosso e del marrone riescono ad infondere calma e quiete. Entrare in sintonia con il bosco, sembra quasi un’assurdità, è fondamentale per un buon raccoglitore di funghi. Osservare, ascoltare, odorare il bosco ci aiuterà a ricordare i punti dove siamo già passati, ci farà entrare nella stessa lunghezza d’onda con la natura e trovare i funghi sarà più semplice. Il bosco, la natura vanno rispettati e quindi è doveroso seguire, anche nella raccolta, delle regole fondamentali.

Per la raccolta sono assolutamente vietati sacchetti di plastica o contenitori chiusi ermeticamente, si possono usare cestini di vimini o cassette di legno cosicché durante il trasporto dei funghi le spore possano cadere durante il trasporto. I funghi vanno puliti nel bosco, Appena trovato il fungo si raccoglie con una leggera torsione alla base del gambo, si pulisce e si ripone nel cestino di vimini o nella cassetta di legno. Sono banditi taglierini.

Per quel che concerne l’aspetto amministrativo occorre essere in possesso dell’apposito tesserino onde incorrere in salatissime multe.

Una volta seguiti tutti i consigli e le istruzioni per la raccolta dei   funghi è comunque indispensabile tenere sempre ben presenti questi consigli:

Non si devono consumare funghi se si hanno dubbi sulla loro   commestibilità, i funghi vanno consumati moderatamente, i funghi non vanno   consumati crudi tranne alcune specie rarissime. Quasi tutti i funghi che non   sono stati cotti a dovere provocano disturbi ed avvelenamenti. In gravidanza   e durante l’allattamento non si devono assolutamente consumare funghi, idem   se si hanno problemi al fegato, al pancreas o allo stomaco (eventualmente   chiedere il parere del medico curante).

Qualora   insorgano disturbi dopo un pasto a base di funghi è opportuno recarsi   immediatamente al Pronto Soccorso o comunque informare immediatamente il   proprio medico, se si hanno a disposizione resti dei funghi consumati è bene   tenerli a disposizione per farli analizzare

 

 

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