Quando è il periodo giusto per lavorare il terreno?

terreno arato

Chi ha la fortuna di possedere un terreno ha anche l’impegno di prendersene cura, il risultato sarà rappresentato dai suoi frutti. Il terreno va lavorato e oggi si può fare attraverso l’utilizzo di macchine che di certo semplificano il lavoro.

Questo è un bene perchè oggi si assiste, per fortuna, ad un ritorno della passione per la terra anche da parte dei giovani e l’utilizzo di macchine consente di svolgere il lavoro in maniera molto più semplice senza “spaccarsi la schiena” nei campi come facevano i nostri nonni e bis-nonni.

 

Sia che si tratti di un orticello sia che si tratti di un bel pezzo di terreno che si sogna possa diventare un grande vigneto la strada da fare è lunga e non semplice ma il risultato è di certo tra i più soddisfacenti che si possano avere.

A cosa serve la lavorazione del terreno

La lavorazione del terreno è indispensabile per migliorare le condizioni fisiche, chimiche  del terreno stesso.

La lavorazione del terreno consente di diminuirne la compattezza cosicchè si possa favorire l’espansione delle radici nelle semine.
La lavorazione del terreno rende il terreno più permeabile consentendo che l’acqua filtri ed evitando che stagni. Il terreno permeabile è una sorta di riserva idrica indispensabile per la coltivazione.
Preparare il terreno con la lavorazione significa creare le condizioni ideali per la semina.
Inoltre la lavorazione del terreno consente di ridurre e sterminare le “erbacce”, di livellare la superficie, di poter concimare il terreno stesso in modo idoneo.

Quali sono i diversi tipi di lavorazione del terreno

Le lavorazioni del terreno sono di diverso tipo: si dividono in manuali, in meccaniche, di messa a coltura, di coltivazione, complementari.

Vediamo da vicino le caratteristiche dei diversi tipi di lavorazioni. Quelle manuali sono ovviamente svole da mani umane che attravesro l’utilizzo di attrezzature semplici zappano ossia sminuzzano il terreno in zolle; zappettano ossia svolgono una preparazione del terreno per un lavoro di coltivazione superficiale; vangano ossia rivoltano delle piccole fette di terreno e poi le sminuzzano.

Le lavorazioni meccaniche sono di certo agevolanti per l’uomo sia perchè consentono di lavorare terreni vasti, sia perchè consentono lavorazioni che vanno in profondità.

Le lavorazioni di messa a coltura sono quelle di preparazione del terreno alla coltivazione, si possono classificare in dissodamento che è  il primo intervento di rottura della compattezza di un terreno;  in scasso un’operazione che precede l’impianto di un arboreto; in spietramento una lavorazione che ha lo scopo di eliminare i massi presenti nel terreno.

Le lavorazioni principali del terreno, ossia le lavorazioni che si eseguono di routine prima di ogni coltivazione sono l’aratura, la ripuntatura, la lavorazione a due strati, la fresatura, la vangatura.
Tra la lavorazione principale del terreno e la semina occorre svolgere altri lavori, detti complementari. Questi lavori sono indispensabili proprio per rendere il terreno adatto ad ospitare il seme e per favorire tutte le condizioni perchè la semina abbia buon esito.

I lavori complementari comprendono l’espircatura, l’erpicatura, lo spianamento della superficie, la ripuntatura, la fresatura, la rullatura.
Ci sono infine le lavorazioni di coltivazione del terreno che oggi possono essere sostituite con il diserbo chimico.

Le lavorazioni di coltivazione del terreno si possono sintetizzare in due principali: la sarchiatura e la rincalzatura.

Le lavorazioni del terreno sono periodiche e tengono in considerazione sia il clima che la tempistica per la gesione del suolo (reintegro della sostanza organica nel terrreno ogni tot).

Il periodo ideale

Il periodo ideale per la lavorazione del terreno dipende poi dal tipo di lavorazione. Ad esempio è consigliabile lavorare l’interfila ossia lo spazio tra i filari in due precisi momenti dell’anno: quello del post-vendemmia ed all0inizio estate,  salvo eccezioni Vediamo le diverse situazioni in questi casi.

Ci sono le Lavorazioni autunnali che succedono la vendemmia e che richiedono, e solo in questa stagione, una lavorazione profonda del terreno (fino a 18 cm) In autunno, dunque, precipitazioni permettendo la lavorazione del terreno è successiva al periodo della vendemmia (la cui data varia a seconda delle zone).

Le lavorazioni del terreno durante il periodo primaverile sono invece sconsigliate tranne in alcuni casi ossia nel caso in cui si tratti di una primavera con temperature al di fuori della media, basse e ci sia un ritardo vegetativo e el caso in cui si tratti di una primavera siccitosa.

Le lavorazioni estive, così come quelle eventualmente primaverili, devono essere sempre superficiali (fino ad 8 com), queste lavorazioni devono avvenire entro la metà di luglio e non a stagione avanzata. L’estate, in particolare fine giugno, è il momento ideale per la lavorazione dell’interfila del vigneto.

Se si parla di orto, il mese di marzo è il periodo ideale per la coltivazione di un bel pò di ortaggi.
E’ importante precisare che il tipo di terreno e la sua preparazione attraverso le fasi che abbiamo precisato è fodamentale e spesso il terreno richiede diverse stagioni di lavorazione prima che sia pronto per la semina.

In linea di massima i terreni più semlici da lavorare sono quelli sabbiosi, perchè non hanno problemi di umidità. I terreni argillosi andrebbero lavorati in tempera, ma si possono anche lavorare allo stato coesivo. I terreni limosi sono invece i più difficili da gestire perchè vanno sempre  lavorati in stato di tempera.

Una volta che il terreno è pronto si procede alla semina.
Ecco quali sono i periodi migliori per i diversi tipi di ortaggi e quali sono le lavorazioni consigliate mese per mese.

A gennaio si piantano piselli, fave, porro e cipolla bianca. Se il terreno non è gelato occorre vangarlo e concimarlo.

A febbraio è il periodo di angurie, zucchine, meloni, cetrioli, pomodori, sedani e ravanelli, cipolle, rucola, carote, cicorie, lattughe, spinaci e barbabietole. In questo periodo il terreno va sminuzzato e livellato e ripassato con zappa e rastrello.

A marzo è il periodo dei peperoni, pomodori, sedani, zucchine, cavoli estivi, zucche, meloni, fagioli, cipolle, cicorie, porri e piselli. Marzo è il periodo adatto per concimare il terreno.

Ad aprile si seminano cardi, biete, radicchi, scarole, valeriana, fagioli, angurie, zucchine, pomodori, lattughe, piselli e meloni. Ad aprile si deveno eliminare le erbe infestanti, e si deve zappare la terra intorno alle piante facendo attenzione alle radici.

A maggio si seminano cardi, carote, scarole, rucola, meloni, fagioli, spinaci, zucche e zucchine. Si trapiantano peperoni, melanzane, cavoli e pomodori. Si possono pacciamare le fragole, togliere le erbacce, raccogliere i piselli, le fave, l’aglio e le cipolle, rincalzare le patate, e tutte le piante che superano i 20 centimetri.

A giugno si trapiantano sedani, pomodori e melanzane e si seminano zucchine, rucola, cardi, cetrioli, carote, radicchio, lattughe e fagioli. Si raccoglie il basilico, la bietola, il prezzemolo e il sedano, si rincalzano i fagioli, le patate, i pomodori, le melanzane, i peperoni e i piselli.

A luglio si seminano le rape, la rucola, le lattughe, le cipolle, i porri, le carote, i fagioli e le zucchine.

Ad agosto si seminano le zucchine, le carote, le cipolle, il radicchio, gli spinaci, la rucola e la bieta, si
trapiantano i cavoli, si pacciamano le piante che ancora devono dare i loro frutti.

A settembre si seminano le carote, i ravanelli, le cicorie, le cime di rapa, , le scarole e le lattughe.

Ad ottobre si seminano le cime di rapa, la rucola, la bieta, le carote, la cicoria e il radicchio. In questo periodo si dovrebbe arricchire il terreno con del compost.

A novembre si seminano le cime di rapa, le carote e le cicorie, e si può preparare il terrno vangando, zappando.

A dicembre si seminano le fave e i piselli. E’ il periodo per proteggere dal freddo le aiuole.

 

Foto CC BY di George Slickers

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