È uno degli ingredienti tipici della cucina italiana, la fava è un legume che non può mancare nei nostri orti. E non solo perché le fave sono buone, fanno bene e si possono gustare in tantissimi modi ma anche perché la loro coltivazione ha tantissimi vantaggi. Vediamo quindi perchè e quando seminare le fave.
Cosa sono le fave?
Le fave sono i baccelli di una pianta leguminosa, una specie che viene comunemente definita “fava” ma il cui nome scientifico è Vicia faba, appartiene alla famiglia delle Leguminose o Fabaceae.
Quali sono i vantaggi della coltivazione delle fave
In primis le fave sono buone, fanno bene e si possono cucinare in diversi modi. Ma questi non sono gli unici motivi per i quali questo legume è cosi largamente coltivato.
Il seme della fava resiste anche alle basse temperature per questo questo legume può essere seminato anche a novembre.
Infine la sua coltivazione arricchisce il terreno in quanto apporta azoto.
Quando seminare le fave
Le fave possono essere seminate o in autunno o in primavera. Dipende anche dalla zona in cui si vive: nei climi miti si può optare tra ottobre e novembre, mentre nelle zone caratterizzate da inverni rigidi è meglio preferire il periodo di febbraio o marzo.Se si semina in inverno, nelle zone caratterizzate da inverni non troppo rigidi, si assiste ad un più rapido sviluppo della pianta.
Nel mondo contadino si è sempre data una certa importanza alle fasi lunari. Si tratta di una tradizione agricola che ancora oggi viene seguita. Per quel che concerne le fasi lunari, la fase giusta per la coltivazione delle fave è quella crescente che dovrebbe favorire lo sviluppo della parte aerea e la fruttificazione.
Come coltivare le fave
Prima della semina è necessario lavorare il terreno in profondità, smuovendo la terra e rompendo le zolle.è bene anche estirpare eventuali infestanti in quanto hanno un’incidenza negativa sullo sviluppo delle fave.
In fase di lavorazione del terreno risulta utile incorporare anche del concime organico: letame o compost. Il letto di semina va quindi annaffiato e livellato. Si tracciano i solchi se si vuole usare le file, oppure si scavano le buche se si opta per per la semina a buche.
I semi delle fave vanno interrati ad una profondità di circa 5 centimetri. La semina può essere fatta per fila, orientandosi per file che distano tra loro 70 cm e si interrano i semi ogni 20 cm. Le distanze possono essere ridotte in caso di piante nane. In ogni buca si possono inserire 3 o 4 semi.
Dopo circa 20 giorni le piantine inizieranno a germogliare.
Periodicamente è necessario irrigare, in particolare nel momento in cui crescono i baccelli. Sempre evitando gli eccessi che possono fare marcire le radici.
Nel momento in cui le piante superano i 10 cm di altezza è opportuno pressare il terreno delicatamente alla base cosi da rendere le piante più stabili. Se serve si può aggiungere del terriccio.
Nelle zone caratterizzate da vento forte, risulta utile usare un sostegno per aiutare la pianta.
La cimatura è invece utile che si fa quando la Fava inizia a produrre i baccelli. Si esegue tagliando l’apice del fusto principale di circa 10 cm e serve per sbloccare lo sviluppo verticale e stimolare la produzione di nuovi fiori e baccelli.
Quando raccogliere le fave?
La raccolta delle fave si esegue nel momento in cui gli ovuli interni iniziano a indurire. Generalmente le fave seminate a fine autunno produrranno a marzo mentre quelle seminate in primavera fruttificano da aprile a luglio.
I baccelli si scelgono iniziando dalla base della pianta.
Come conservare le fave?
Le fave possono essere cucinate appena raccolte oppure si possono conservare.
Si può scegliere di conservarle sott’olio e sotto vuoto o di congelarle. Prima è però necessario sgranare i baccelli e farli sbollentare in acqua salata per 4 – 5 minuti.
Dopo la cottura si fanno asciugare e poi si possono congelare.
Per preparare le fave sott’olio si deve aggiungere all’acqua di bollitura aceto e vino bianco. Quando sono asciugate le fave possono essere conservate nei barattoli ricoperte con olio di semi di girasole.