Quando si ritirano gli esami del sangue l’occhio va subito sull’asterisco che indica i valori fuori dai range. Talvolta ci sono voci che non sono note e che ci preoccupano particolarmente. Una di queste è quella relativa agli eosinofili. Andiamo a vedere di cosa si tratta e cosa indicano.
Cosa significa eosinofili negli esami del sangue?
Gli eosinofili sono un tipo di globuli bianchi (leucociti) che rivestono un ruolo importante nella risposta dell’organismo alle reazioni allergiche, all’asma e alle infezioni parassitarie.
Rientrano nella categoria dei granulociti, la stessa dei basofili e neutrofili. Il loro nome deriva dal fatto che i loro granuli citoplasmatici vengono colorati di rosa-rosso con un particolare colorante denominato eosina.
Eosinofilia: cos’è
In condizioni di normalità, gli eosinofili occupano circa l’1-4% dei leucociti nel sangue periferico, il valore assoluto che indica questa quantità è 100-500 eosinofili/μl (per microlitro di sangue). Nei tessuti esposti ad agenti ambientali, la loro concentrazione risulta invece più elevata in quanto la loro funzione è quella di proteggere l’organismo dall’eventuale attacco parassitario, azione che fanno rilasciando sostanze che danneggiano o uccidono i parassiti.
Il dosaggio degli eosinofili nel sangue cambia in base all’età, al momento della giornata in cui si misurano (sono più bassi al mattino e più alti la sera), al fatto se si è svolto o meno esercizio fisico, agli stimoli ambientali ed all’esposizione allergenica.
Durante le malattie il loro numero incrementa marcatamente, soprattutto in caso di infestazioni parassitarie e reazioni allergiche. In questi casi si parla di eosinofilia. Mentre l’ eosinopenia, che è la condizione contraria, ne indica la diminuzione, che si genera nella fase acuta di alcune malattie infettive, nello shock anafilattico e dopo somministrazione di corticosteroidi.
Eosinofili Alti: Quando Preoccuparsi?
Se il numero di eosinofili supera i 500/μl di sangue, potrebbero verificarsi danni d’organo, in particolare a carico di cuore, polmoni e sistema nervoso centrale.
Eosinofilia: cause
L’eosinofilia può essere primaria o secondaria a un’altra malattia. Quest’ultimo caso è il più frequente.
La condizione di eosinofilia accompagna molte forme allergiche
Le cause più comuni di eosinofilia o ipereosinofilia sono le seguenti:
- Disturbi allergici
- Infezioni parassitarie
- Alcuni tumori
I disturbi allergici, comprese la sensibilità ai farmaci, l’asma, la rinite allergica e la dermatite atopica, aumentano spesso il numero degli eosinofili. Diversi parassiti, in particolare quelli che invadono i tessuti, provocano l’ eosinofilia. Fra i tumori che causano eosinofilia ci sono il linfoma di Hodgkin, la leucemia e alcune neoplasie mieloproliferative .
Un lieve aumento degli eosinofili non porta alcun tipo di sintomo generalmente il dosaggio elevato si rileva quando si esegue un emocromo completo per altri motivi. Se il numero di eosinofili è molto elevato si possono infiammare i tessuti e danneggiare gli organi. Gli organi maggiormente colpiti sono cuore, polmoni, cute e sistema nervoso, ma può essere colpito qualsiasi organo.
I sintomi dell’ eosinofilia variano in base all’organo interessato. Se è interessata la pelle si può sviluppare un’eruzione cutanea, se sono colpiti i polmoni il respiro diventa sibilante e si verifica la dispnea, se è colpito il cuore si possono verificare dispnea e astenia, se sono colpiti l’esofago o lo stomaco si può verificare mal di gola e mal di stomaco. Le patologie eosinofile vengono pertanto diagnosticate a seconda della zona in cui i livelli di eosinofili risultano elevati. Si parlerà dunque di polmonite eosinofila, cardiomiopatia eosinofila, esofagite eosinofila, gastrite eosinofila, enterite eosinofila, colite eosinofila.
Come curare gli eosinofili alti
Le terapie delle eosinofilie sono volte a risolvere la malattia che scatena il disordine. Ci sono casi in cui il paziente è attentamente monitorato per scongiurare il rischio di complicanze d’organo. I trattamenti prevedono la somministrazione di corticosteroidi come il prednisone, di inibitori delle tirosin chinasi, gli anticorpi monoclonali e gli antagonisti della sintesi o dei recettori dei leucotrieni.
Eosinofili alti in gravidanza
Quando in gravidanza è presente un alto livello di eosinofili potrebbe essere in corso una toxoplasmosi. Si tratta di una malattia che durante la gestazione potrebbe avere anche gravi conseguenze se non trattata per tempo. un alto livello di eosinofili in gravidanza potrebbe indicare anche un’allergia agli acari o la febbre da fieno.
Eosinofili bassi in gravidanza
Se, al contrario, durante la gravidanza gli eosinofili bassi non ci si deve preoccupare in quando il sistema immunitario abbassa un po’ le difese. Si tratta quindi di una condizione normale.