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Quando si è in dolce attesa sono tanti i cambiamenti del nostro corpo ma sono tanti anche quelli della nostra mente: i pensieri si rincorrono, si sogna ad occhi aperti ma è anche inevitabile e perfettamente normale avere preoccupazioni in vista della “new entry” in famiglia: dal parto, all’ansia che vada tutto per il meglio, al futuro del bambino in arrivo.
Insomma tenere tutto sotto controllo non è semplice e quindi, almeno per quel che concerne esami e visite da compiere durante i nove magici mesi, è bene tenere una sorta di scadenziario.
Ovviamente le periodiche visite dal ginecologo di fiducia (che andrebbero eseguite mediamente una volta al mese) sono atte anche per ricordare e per prescrivere tutte le visite necessarie ma è comunque opportuno avere un’idea del periodo durante le quali vanno effettuate proprio al fine di prenotarle con il dovuto anticipo.
Durante il primo trimestre, non appena ci si rende conto di essere incinta, o qualora si sospetti una gravidanza, va effettuata la prima ecografia che valuta il corretto inizio della gestazione, la data d’inizio della gestazione, la corretta sede dell’embrione, il numero degli embrioni e la loro vitalità.
Il battito cardiaco generalmente si può percepire già dalla sesta settimana quindi questa è la data opportuna per prenotare la prima visita.
Il ginecologo senza dubbio in questa sede prescriverà gli esami del sangue e delle urine che vanno eseguiti al più presto. Si tratta di esami cosiddetti “di routine”, proprio perché generalmente, tranne alcuni ed in alcuni casi, vanno ripetuti con cadenza mensile.
Con l’esame delle urine si verifica l’eventuale presenza di proteine, la cui presenza potrebbe indicare la preeclampsia, il glucosio, il cui eccesso potrebbe essere indicativo di diabete, i batteri che potrebbero essere sintomo di un’infezione alle vie urinarie.
L’ Emocromo valuta la concentrazione di globuli rossi nel sangue.
L’esame della Glicemia serve per quantificare la presenza zucchero nel sangue il cui eccesso potrebbe essere sintomo di diabete gestazionale.
L’esame delle Transaminasi consente di valutare la funzionalità epatica.
Il test dell’HIV e dell’epatite B e C danno modo di sapere se la madre è affetta da una di queste infezioni, In caso di risultato negativo si possono fare ad inizio gravidanza e ripetere, in caso di rischio, tra la tra la 36ª e la 37ª settimana
Il Gruppo sanguigno materno (e se possibile anche quello paterno) vanno eseguiti ad inizio gravidanza a meno che non si ha già un esame che attesti il gruppo.
Il Test di Coombs, un test che va fatto (e che va ripetuto mensilmente) quando nella madre è assente il fattore RH (Rh negativo) mentre è presente nel padre (RH positivo). In tal caso, visto che il feto potrebbe essere Rh positivo come quello del padre, è necessario monitorare l’organismo materno attraverso questo test va ripetuto con cadenza mensile.
Il Rubeo Test, il Toxo Test, il test del Cytomegalovirus
Sono esami che consentono di ricercare gli anticorpi che accertano che la madre ha contratto o meno una di queste malattie. Qualora sia accertata la positività del Igg (e si è dunque immuni) si possono non ripetere gli esami. Altrimenti è opportuno monitorare ogni mese la negatività delle Igm (che attestano un’infezione in corso). Solo il Cytomegalovirus può avere una riattivazione, sarà il medico che vi indicherà come procedere in tal senso (a tal proposito ci sono infatti diverse correnti di pensiero: chi non fa ripetere l’esame, chi invece lo fa ripetere ogni mese).
Per ciò che concerne gli esami prenatali, vanno eseguiti durante il primo trimestre: traslucenza nucale, bi-test, villocentesi.
Chi intende fare l’esame della Traslucenza nucale (misurazione dello spessore del tessuto sottocutaneo sulla nuca del feto) ed il Bi-test deve considerare che questi esami vanno eseguiti attorno all’undicesima settimana di gestazione.
Sempre durante il primo trimestre di gravidanza chi intendesse fare esami prenatali deve prenotare la Villocentesi che va eseguita tra l’undicesima e la dodicesima settimana di gestazione o il test genetico che può essere fatto dalla decima alla ventiquattresima settimana di gravidanza.
Si effettua invece tra la quindicesima e la ventesima settimana di gravidanza l’amniocentesi.
Tra la diciannovesima e la ventunesima settimana di gravidanza va effettuata l’ecografia morfologica. Si tratta di un’ecografia approfondita che studia l’anatomia del feto, la corretta crescita e che è atta a verificare la presenza di eventuali anomalie.
La curva da carico di glucosio (o curva glicemica) è un esame che si effettua intorno alla ventiquattresima settimana di gravidanza e serve a verificare la presenza di diabete gestazionale.
L’ecografia morfologica va ripetuta tra la trentesima e la trentaduesima settimana di gravidanza per monitorare l’accrescimento e per rilevare eventuali malformazioni non emerse in precedenza.
Il Tampone vaginale, che serve per verificare la presenza del batterio Streptococco, si fa tra la trentaquattresima e la trentaseiesima settimana di gravidanza.
Durante le ultime settimane di gravidanza viene effettuata la Cardiotocografia (CTG) ossia la rilevazione della frequenza del battito cardiaco fetale e delle eventuali contrazioni uterine.
Vi siete spaventate? Nessuna paura, nove mesi trascorrono in fretta, tra un esame e l’altro provvedere a completare il corredino per il nascituro, a fare progetti per la sua cameretta: il tempo volerà.