Ne abbiamo sentito parlare spesso negli ultimi mesi: il saturimentro questo strumento che pare non dover mancare nelle nostre case esattamente come il termometro per la temperatura corporea. Ma cos’è e a cosa serve e quando usare il saturimentro?
Cos’è il saturimetro
Il saturimetro, conosciuto anche come pulsossimetro od ossimetro, è uno strumento che permette di misurare e monitorare il grado di saturazione di ossigeno. Si tratta di un vero e proprio dispositivo medico che consente la valutazione del livello di saturazione di ossigeno dell’emoglobina presente nel sangue arterioso periferico (definita con la sigla “SpO2”) e, parallelamente, permette di misurare anche la frequenza cardiaca. La tecnica di misurazione della saturazione di ossigeno attraverso l’impiego di questo strumento è definita saturimetria, ossimetria o pulsossimetria.
Si tratta di uno strumento non invasivo, del tutto indolore e piuttosto facile da usare, dato che è completamente automatizzato e proprio per questi motivi viene usato con semplicità anche in casa, in completa autonomia su ogni paziente, compresi neonati ed anziani.
Cos’è l’ossigenazione del sangue
L’aria che inspiriamo attraverso la respirazione è carica di ossigeno e arriva ai polmoni attraversando faringe, laringe, trachea e bronchi.
A livello degli alveoli polmonari c’è uno scambio gassoso: l’ossigeno contenuto nell’aria inspirata entra nel circolo sanguigno, e l’anidride carbonica viene rilasciata.
Avviene dunque il processo inverso, quello di espirazione: l’anidride carbonica ripercorre in senso inverso le vie respiratorie fino all’esterno del corpo e l’ossigeno viene trasportato nel sangue verso tutti gli organi e i tessuti del corpo grazie all’emoglobina, una proteina con una struttura chimica adatta al legame con l’ossigeno.
Le molecole di ossigeno raggiungono quindi le cellule del nostro organismo ed al loro interno si verifica quella che definita “respirazione cellulare” che permette di produrre energia.
Come è fatto il saturimetro
Il saturimetro è composto da diversi componenti:
- Una sonda, solitamente a forma di pinza, che deve essere a contatto con il paziente (generalmente è posta su un dito della mano) grazie alla quale si esegue la misurazione
- Un sistema di calcolo e di elaborazione dati che raccoglie i dati dalla sonda, li elabora e invia il risultato numerico all’apposito monitor in dotazione con lo strumento.
I modelli più attuali di saturimetro accorpano sonda, unità di calcolo e monitor in un’unica componente che permette di semplificare l’uso e il trasporto dello strumento.
Come si usa il saturimetro
Il saturimentro è facile da usare: si applica all’estremità di un dito come una molletta (ma può essere applicato anche al lobo dell’orecchio), il risutato che appare sul display, espresso in percentuale, è quello relativo all’emoglobina legata all’ossigeno.
Per un utilizzo efficace del saturimetro le dita devono essere calde, per questo si sfrega il dito, si prova su diverse dita per scegliere quella che permette l’ottimale misurazione.
Si deve considerare il valore pi alto. Ed è meglio ripetere la misurazione su più dita.
Ci sono alcune condizioni che possono compromettere il risulato della misurazione, tra cui:
- unghie troppo lunghe:
- smalto:
- “unghie gel”
Quali sono i normali valori di saturazione
La lettura dei dati consente di verificare i valori di saturazione dell’ossigeno e quindi si rivela molto utile per rilevare eventuali insufficienze respiratorie già dalle fasi iniziali.
I valori di saturazione di ossigeno superiori al 95% sono da ritenersi normali. Anche se un valore pari al 100% laddove non ci siano somministrazioni artificiali di ossigeno, potrebbe essere indice d’iperventilazione.
In caso di valori inferiori al 95% si è in presenza di ipossiemia che può essere definita:
- Lieve, in caso di valori compresi fra il 91% e il 94%;
- Moderata, per i valori compresi fra l’86% e il 90%;
- Grave, per valori uguali o inferiori all’85%.
Quando usare il saturimetro
Il saturimetro è utile a monitorare la saturazione, quindi si rivela praticamente indispensabile per valutare l’andamento della malattia Covid-19. Proprio per questo motivo in questi mesi ne abbiamo sentito parlare cosi spesso.
Grazie al saturimetro si può misurare l’ossigenazione del sangue e si può quindi sapere la condizione dei polmoni, ossia se riescono ad assumerne in quantità sufficiente dall’aria che si respira.
Il saturimetro viene normalmente utlizzato nei pazienti con asma, bronchite cronica, BPCO, polmoniti ecc.
Averne uno in casa si rivela utile proprio per monitorare l’ossigenazione di pazienti con febbre, tosse, mancanza di respiro (dispnea) e Covid-19.